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Il 15 Agosto 2007 ci ha lasciato l'amico e collega Mario Perinotto

Il prof. Mario Perinotto si è laureato in Fisica presso l’Università di Padova nel 1963. Trasferitosi a Firenze come Astronomo presso l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, ha tenuto corsi d’insegnamento di argomento astrofisico fin dal 1971. In particolare ha coperto per incarico i corsi di Astronomia (dal 1974 al 1981) e Astrofisica (dal 1981 al 1983) presso l’Università di Pisa.

Dopo la nomina a Professore Associato presso l’Università di Firenze è stato per otto anni titolare del Corso di Fisica per il Corso di Laurea in Scienze Biologiche. Dal 1991 ha svolto corsi di argomento astrofisico nel Corso di Laurea in Fisica.

L’attività didattica è stata ovunque apprezzata sia dai colleghi che dagli studenti.

Professore Straordinario di Astronomia presso l’Università di Firenze (dal 2001 al 2004), ha tenuto in quel periodo il Corso di Fisica del Mezzo Interstellare. E’ divenuto Professore Ordinario nel 2004.

La sua brillante attività scientifica lo ha portato ad essere uno dei massimi esperti mondiali nel campo della fisica stellare, con particolare attenzione ai problemi connessi con le nebulose planetarie. L’importanza delle problematiche connesse con le nebulose planetarie è legata al riconoscimento del ruolo cruciale di questa fase dell’evoluzione stellare che rappresenta la transizione dalla sequenza principale alle fasi evolutive avanzate, quali quella di nana bianca. In questo campo Mario Perinotto ha svolto una intensa attività sia osservativa che teorico-interpretativa. La prima si è esplicata attraverso l’utilizzo sistematico dei grandi telescopi negli Stati Uniti, in Cile e alle Canarie e di missioni spaziali quali l’International Ultraviolet Explorer e lo Hubble Space Telescope, spesso nel ruolo di Principal Investigator. Tali osservazioni sono state utilizzate per studiare le abbondanze chimiche nebulari, la presenza e le caratteristiche di venti stellari ed i meccanismi di produzione di nebulose planetarie negli stati di gigante e supergigante rossa.

L’investigazione si è poi estesa anche allo studio delle nebulose planetarie extragalattiche, che si presentano come oggetti assai promettenti sia per il problema della determinazione delle distanze che per quello dell’evoluzione chimica delle galassie a spirale. Questo studio, che è stato una novità assoluta, portò alla scoperta di 134 candidate Nebulose Planetarie nella Galassie del Gruppo Locale M33, sollevando un vasto interesse e portando alla nascita di collaborazioni internazionali tra 15 istituti europei, collaborazione nella quale Mario Perinotto ed il suo gruppo hanno avuto una posizione di rilievo. E’ autore di oltre 200 pubblicazioni molte delle quali hanno avuto numerosissime citazioni e riconoscimenti.

Negli ultimi anni, fino ad ora, è stato anche Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Astronomia.

La sua fine prematura ci lascia tutti profondamente addolorati e amareggiati.